Panoramica sulla combustione domestica di biomasse

Il fumo di legna bruciata deriva dal fatto che il legno difficilmente brucia in modo completo, soprattutto nelle condizioni che si hanno in una stufa relativamente semplice. Parte del problema è dovuto al fatto che non esiste qualcosa che possa definirsi ‘legno standard’, ossia un tipo di albero brucia in modo diverso da ogni altro e il contenuto di umidità, unitamente alla grandezza del tronco, riveste un ruolo, il che significa che le stufe che bruciano la legna devono essere progettate in modo che non siano dipendenti dal tipo di combustibile introdotto.
Ne consegue che i gas della combustione della legna nelle canne fumarie delle stufe contengono alcune sostanze che possono essere definite come inquinanti. Esse comprendono gas, liquidi e anche elementi solidi.
Alcuni dei gas sono responsabili del caratteristico odore di legna bruciata, non sempre il benvenuto, soprattutto nelle città congestionate dal traffico. Gli inquinanti liquidi comprendono catrami e creosoli che possono formare condensa sulle pareti interne dei camini, nei quali gradualmente si accumuleranno fino a rappresentare un pericolo d’incendio. Infine, le particelle solide possono essere trasportate a una certa distanza dalle correnti d’aria calda nei gas delle condotte fumarie ma ritorneranno un bel giorno sulla Terra sotto forma di polvere e fuliggine.